Giuseppe Meazza, detto Peppino o, in dialetto milanese, Peppìn (Milano, 23 agosto 1910 – Lissone, 21 agosto 1979), è stato un calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo italiano, di ruolo attaccante o centrocampista. Petersburg Football Club, realizzati in collaborazione con Burberry in onore del progetto coordinato dagli inglesi per introdurre il calcio nell’ambiente sportivo russo. A questi vengono contrapposti i nemici; Boris, «l’autista diabolico», un cattivo con il pugno estroflettibile e la calotta cranica dipinta di grigio metallo; il Professor Obb, per il quale viene riutilizzata la testa del Dr. Ha legato la sua carriera all’Inter, dove ha giocato per un totale di 14 stagioni, divenendone il miglior marcatore di tutti i tempi e conquistando in nerazzurro 3 titoli di campione d’Italia e una Coppa Italia, oltre a laurearsi per 3 volte capocannoniere sia del campionato italiano sia della Coppa dell’Europa Centrale. Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori dell’Udinese dall’anno di fondazione a oggi, comprese anche le partite di coppa. Il 27 novembre 1949, in occasione della partita contro l’Austria Vienna per i festeggiamenti del 50º anniversario di fondazione del Milan, quando i giocatori dell’Inter e del Milan si trovarono a giocare assieme, sotto la bandiera della rappresentativa di Milano, con una maglia bianca fasciata dove l’azzurro dell’Inter e il rosso del Milan trovavano spazio nella fascia rossonerazzurra che attraversava il busto.
La maglia da calcio è l’abbigliamento dei giocatori. La trama della maglia è arricchita da una serie di V in leggero rilievo che seguono l’andamento di quella del colletto. 7. URL consultato il 27 ottobre 2023; ancora, È nata di color rosa la maglia bianconera, in La Stampa, 3 dicembre 1969, p. Dopo la fondazione, nel 1959, della Federazione calcistica del Camerun, la nazionale di calcio del Camerun esordì ufficialmente in campo internazionale il 13 aprile 1960, anno dell’indipendenza del paese. Opera Nazionale Balilla, che raccoglieva tutti i bambini dagli 8 ai 14 anni, era stata costituita nel 1926 e così allo scherzoso «Poldo» venne naturale apostrofare in quel modo il giovane esordiente. All’andata i ragazzi di Giuseppe Scienza vincono 3-1 in casa con tripletta di Riccardo Bocalon; nel ritorno il Viareggio replica vincendo 0-1 in Calabria con un gol di Samuele Pizza al 48° del secondo tempo, per la grande gioia da parte dei 13 eroici tifosi. Sconfigge quindi il Brasile 2-1 (gol di Gradín e di Tognola), per poi amministrare il vantaggio di 1 punto in classifica sull’Argentina (che aveva battuto i cileni, ma pareggiato coi brasiliani) con uno 0-0. Si tratta del primo grande successo della Celeste, oltretutto ottenuto in casa della grande rivale Argentina.
Genoa-Bari 4-3, le pagelle: festa del gol a Marassi. Ma si sarebbe ricreduto presto: Meazza, in quella partita giocata contro la US Milanese, segnò tre gol, assicurando all’Inter la vittoria e facendo capire a tutti che era nata una stella. A seguito della scomparsa del Grande Torino, il Corinthians sentì il dovere di rendergli onore: infatti in occasione di un’amichevole contro la Portuguesa, la squadra giocò la partita indossando le tradizionali magliette granata del Torino. Al suo posto arriva Marcello Melani, che però al termine del campionato lascia la società, decidendo di interessarsi solo alla squadra da lui creata: l’Unione Valdinievole appena promossa in Serie D. Melani affida quindi la presidenza ad un suo uomo di fiducia, Ezio Giotti. Nel 1998-1999 la formazione umbra, guidata da Castagner e poi da Vujadin Boškov, raggiunse la salvezza classificandosi al quattordicesimo posto e qualificandosi per la Coppa Intertoto. Weisz si rese conto che Bernardini non aveva esagerato: a sedici anni il ragazzo fu aggregato in prima squadra, e un anno dopo Meazza esordiva nell’Inter, nella Coppa Volta.
La strada Brescia-Colle Sant’Eusebio era stata tracciata sino a Caino in epoca napoleonica, quindi allungata nel 1835 durante il Regno Lombardo-Veneto sin oltre la cima del colle; trasformata poi nel 1923 in strada statale di prima classe. Fu Fulvio Bernardini a scoprirlo e a insistere presso l’allenatore nerazzurro, Árpád Weisz, affinché lo inserisse in prima squadra: Bernardini – il quale sarebbe diventato in seguito un importante allenatore e avrebbe scoperto numerosi altri giocatori, tra cui un altro che diventerà poi egli stesso centravanti dell’Inter, Alessandro Altobelli – si fermava sempre più spesso, al termine degli allenamenti, a osservare estasiato, tra i ragazzi delle giovanili, quel ragazzino che con il pallone tra i piedi faceva meraviglie. Ritiratosi dal calcio giocato, divenne giornalista e allenatore. Quando l’allenatore Weisz lesse nello spogliatoio la formazione, annunciando la presenza in squadra di Meazza fin dal primo minuto, un anziano giocatore dell’Inter, Leopoldo Conti, esclamò sarcastico: «Adesso facciamo giocare anche i balilla! Il testo del quotidiano socialista è riportato in: Giuliano Vassalli e Massimo Severo Giannini, Quando liberammo Pertini e Saragat dal carcere nazista Archiviato il 17 agosto 2016 in Internet Archive., in Patria Indipendente, pubblicazione ANPI del 20 aprile 2008, pp. Massimo Cervelli, Profondo viola.